lunedì 13 febbraio 2012

Caro Giovanardi...

"L'omofobia è una malattia",
così mi hanno detto di scrivere per protesta a ciò che ha detto, ma io voglio invece dirle che l'omofobia è stupidità, è voler chiudere gli occhi di fronte ad un cambiamento che può essere, certamente, spiazzante perchè nuovo, se si è stati cresciuti con una certa mentalità. ma che a guardarlo si dimostrerebbe subito innocuo e inoffensivo.
L'omosessualità è qualcosa che è della persona, che riguarda la persona e che la lega ad un'altra persona... un bacio che non riguarda nessuno, se non chi bacia e chi è baciato.
L'omosessualità è qualcosa che nasce con la persona e, se fosse davvero un male, rispetto ai veri mali cui assisto quotidianamente, potrebbe far dire che il mondo è migliore...
In ciò che ha detto non ha citato il sesso, non ha citato l'esibizionismo o le abitudini dell'omosessualità: lei ha parlato di un bacio.
n bacio è una cosa di tutti. Il bacio è un segno universale dell'amore visto nel modo più romantico e ingenuo: non sono nè una romantica, nè un'ingenua, ma so che ogni innamorato si scambia un bacio e so che non mi ha mai offeso vedere baciarsi un uomo e una donna, come nemmeno un uomo e un uomo, o una donna e una donna...
Non sono omosessuale e non scrivo tutto questo per difendere la mia causa, ma scrivo animata dalla semplicità di sapere che non trovo nulla di male in qualcosa che dà gioia ad alcune persone e non reca danno a nessuno e scrivo forte del fatto che, per secoli, il pregiudizio ha ucciso lealtà, ideali e vite umane, fino a fin troppo tragici epiloghi.
Siamo ancora al punto di voler far soccombere la nostra intelligenza sotto il giogo di convinzioni che non sono esperienze, ma un semplice partito preso?

Inoltre la invito a ricordare che è compito di ogni politico difendere gli interessi di tutti i cittadini, ma mi rendo conto che questa mia è ancora una visione ingenua e idealista, quasi visionaria per l'esempio che ci mostrate ogni giorno...
Si ricordi almeno, dunque, che un politico, come chiunque parli di fronte alle telecamere, dovrebbe avere più cara la propria faccia di fronte agli occhi dell'opinione pubblica.

Cordialmente,
una giovane sfiduciata

giovedì 2 febbraio 2012

cose a caso

Desi non abbatterti.

Però è vero che qui è un po' un mortorio.

Fa un freddo cane.

Oggi al corso di teatro ho impersonato un "personnage virtuel" senza capire assolutamente che "virtuel" stava per "presente in un libro" (come se fosse ovvio) e anche se ho detto che venivo dallo spazio è andata bene.

A proposito di teatro, devo fare una lista di "punti forti" da dare al regista per lo spettacolo di fine anno in modo che possa assegnarmi un ruolo affine. Che cazzo scrivo?

Visto che coi francesi non è andata bene a livello sociale, mi sono rivolto agli italiani che paiono numerosi e clamorosamente ricchioni (tra l'altro tutti sembrano conoscere tutti, da Genova a Milano a Parigi fino a Londra).

Spezzo una lancia in favore dei francesi del corso di teatro, che non sono degli zombie come quelli all'università.

Università. Eh. Forse siamo ad una svolta positiva, ma aspetto di finire la settimana per cantar vittoria.

Fine settimana con impegni: è la prima volta che ho qualcosa da fare il venerdìsabatodomenicatuttoinsieme (sta a vedere che va a culo tutto).

Questo mese ospito un amico di mio fratello che sta facendo l'Interrail, poi Xil e Canu, e infine Alec. Ghgh.

Ho tanta voglia di cantare.

Potrei metterlo tra i punti forti per lo spettacolo, il canto?

Mh, potrei.

La notte non dormo molto comunque.

Ma secondo me si era capito

Ve l'ho detto che fa freddo?

Su Facebook e Twitter è pieno di gente che dice che fa freddo, quindi è senz'altro vero.

Ah, un consiglio: guardate la serie tv Sherlock della BBC, è geniale.

Bom. Basta.

Ah.

Desi, non abbatterti.

Gnao.

lunedì 9 gennaio 2012

Quando pensi di aver toccato il fondo..

..Ricordati che si può ancora scavare.

Mi scuso umilmente con tutti gli intellefanti per il mio silenzio dell'ultimo periodo, ma vedo che è un andazzo abbastanza generale.

Come molti di voi sanno, e come altri di voi sicuramente avranno evinto, non è un gran bel periodo per quanto mi riguarda, ma anche in questo caso mi verrebbe da dire: l'andazzo sembra abbastanza generale.

Ho perso la strada, se mai io l'abbia mai realmente intrapresa, e non riesco ad orientarmi.
Le vacanze appena trascorse sono state alquanto destabilizzanti e, diciamo così, intense. Purtroppo non ho trovato le risposte che cercavo, ma forse perché quelle risposte non vanno cercate a casa.
Questo, comunque, non vuol dire che non siano servite.
Ho sempre saputo di essere una persona non dico debole, ma quanto meno fragile. Essere fragili vuol dire anche commettere errori, e io ne ho commessi tanti ultimamente.

E' brutto veder svanire in una settimana i buoni propositi che, mio malgrado, mi ero prefissato nel 2012.
Una settimana e puff, tutto uguale a prima. No, anzi, peggio. Molto peggio.

Pensavo di aver finito di scavare, speravo che ora sarebbe stato il momento di risalire. Aspettavo lo slancio, ma quello è da una vita che lo aspetto e temo che non arriverà mai. E quindi scavo, scavo, quasi a farlo apposta. Voglio scavare fino in fondo in modo da poterlo toccare, questo cazzo di fondo. Ci voglio sguazzare dentro, farmi del male, forgiarmi.
E poi risalire. Lentamente risalire verso tutto ciò che di buono ho intorno, e ritornare a dare agli altri tutto ciò che di buono ho da offrire.

E' così bello a dirsi. E' quasi rassicurante: Si scende, ma tanto poi si risale, non preoccuparti.
Cazzata.

E' orribile. Nessuno ti racconta com'è, la discesa verso il fondo. Non ti rende più forte, al contrario: ti mette totalmente a nudo. Ci sei tu, e ci sei tu. Parli solo con te stesso, molte volte in lingue diverse, e pertanto non riesci a capire niente.
E cosa più spaventosa: non sai se riuscirai a risalire.
Non puoi averne la certezza. Non puoi perché il fondo è buio, e più scavi e più il buio si fa più nero e fitto. Non vedi più niente, se non te stesso e tutte le tue stramaledette insicurezze che ti porti dietro da quando hai 11 anni.

Non vali niente.
Non sei nessuno.
Non troverai mai la strada giusta da percorrere.
Non hai futuro.
Non meriti di stare qui, ma non hai nemmeno le palle di tirarti indietro. Non lo fai perché ti fa quasi comodo che altri prendano le decisioni per te. Tu cos'hai da offrire? Niente. Non vali niente.


E quindi scendo e scavo, scavo e scendo, anche se vorrei tanto cominciare a risalire. Mi scuso con chi mi sono comportato da stronzo, rispondendo male alla sola (e fatidica) domanda "come stai?", perché niente di tutto ciò ha a che fare con loro.



Parlando invece di cose belle...

Grazie a Désir, che mi ha dato l'opportunità di potermi mettere alla prova, cantando per la prima volta con un microfono in mano (qui il video!).
Grazie a Xil, con il quale sono stato trascinato per puro caso e contro ogni previsione ad un corso di meditazione poco prima della follia capodannesca.
Grazie a George, che considero sempre di più un fratello.
E naturalmente, grazie a te, che dopo un anno passato insieme, riesci ad amarmi ancora e più di prima, nonostante tutto. La mia roccia.

Il 2011 è stato una bomba.
Il 2012 si vedrà.

sabato 17 dicembre 2011

Tutto Tace

Lo Sprolografo langue
di Natalizi sospiri...
Intellefanti presto riuniti,
più nell'aria
che nell'etere,
le nostre parole,
finalmente volti.

:)

domenica 4 dicembre 2011

Insegnare la cultura, insegnare la passione...

Una frase, un piccolo semplice dato di fatto, esposto con la semplicità della chiarezza, magari una conclusione che ci fa scoprire la logica di un discorso che comprendiamo, ma che non intuivamo, prima. Basta così poco per stimolare l'interesse.
Ed ecco che da un primo bagliore nasce la voglia di ascoltare, di sapere, di informarsi, di respirare l'aria di questo nuovo pensiero così affine.
Pare l'inizio d'una storia d'amore ed è poi, invece, solo la nascita di un interesse che, se coltivato, può diventare passione.
Può essere il primo grande incontro con un luogo della cultura che già abbiamo dentro, e che attende paziente da anni, di poter finalmente venir fuori. Ma coltivare significa curare, sostenere, drizzare e indirizzare il seme che diventa pianta, finchè, grande a sufficienza, non si sosterrà da solo.
La storia che qui, oggi, vi racconto, non è altro che la storia di chi cresce orti d'interesse e coglie frutti di passione, grazie alla sua vera capacità d'insegnare. La storia di chi, con un'osservazione su Platone pianta, forse inconsapevolmente, un seme e agendo quotidianamente al di fuori della lezione, lo concima.
Insegnare: un mestiere che non fanno tutti coloro che ne sono capaci e che molti, non capaci, fanno...
Ebbene, quale difficile compito dev'essere, insegnare, se non si nasce con la naturale capacità di saper trasmettere la propria passione.
Il mio augurio, cari Intellefanti e cari lettori, è che ognuno di voi abbia memoria, nella sua vita, d'un grande insegnate, d'una figura maestra, d'uno che con una frase abbia risvegliato un palpito, ma che non si sia fermato solo a quello; d'uno che intuito il guizzo del vostro intelletto, abbia riconosciuto il proprio primo slancio e vi abbia preso per mano, condotto sulla strada di quanto non sapevate e indicato da cosa quella strada è sorretta.
Oggi scrivo qui per ringraziare un uomo che ha fatto questo, sospetto, per un lungo susseguirsi di giovani menti, a cui ha regalato la possibilità di appassionarsi, di innamorarsi o, più semplicemente, di ragionare (cosa non da poco).
Questo Professore, lo ricordo con il sorriso e con gratitudine, per come ci ha insegnato che filosofia significa "amore per la saggezza", per come ci ha coinvolto spiegandoci il mito di Er, o raccontandoci di come Spinoza pensava lavorando al tornio le sue lenti, o ancora, di come Pascal ideò nei particolari la sua Pascalina e di come sia da stupidi pensare buio il medioevo...
Questo Professore lo ricordo con il sorriso e con gratitudine perchè ha chiesto il nostro parere e ci ha ascoltati sempre, insegnandoci ad aver rispetto dell'opinione altrui e, quando contraria, di come usarla a sostegno delle nostre idee e non per umiliare il nostro interlocutore.
Questo Professore lo ricordo con il sorriso e con gratitudine perchè ci ha insegnato la filosofia chiacchierando, in modo che imparassimo a nostra volta come poter "filosofare"...
Questo Professore lo ricordo con il sorriso e con gratitudine perchè ad ogni singola lezione, nel suo brandire la monografia del giorno (accuratamente selezionata tra i suoi libri preferiti) nel suo spiegare in un climax di ragionamento un concetto o nel suo scandagliare le condizioni di base che portarono ad una determinata guerra o rivoluzione, non mancava mai di alzare il dito indice e di dire quasi estasiato "Capito?", come a volerci far notare lo sconfinato mare di meravigliosa e naturale saggezza di cui l'uomo è stato capace e che noi, eravamo, ora in grado di guardare.
Grazie Professor Lodi, tutto di lei, dalle indimenticabili lezioni su Giordano Bruno, sul Savonarola, sulle eresie o su Cartesio, alle ore di discussione libera in cui faceva da pacere ai nostri focosi diverbi politici, etici, o semplicemente di pensiero, fino alla sua gentilezza nel solo gesto di tenere la porta ad una signora che usciva dal panettiere, mi ha insegnato un mondo, quello dalla cultura, che prescinde dalle conoscenze, ma è insito in come si ragiona e si vive ciò che si ha intorno.
Ed ora che, spesso, parlo tra gli Intellefanti, di quanto m'appassiona il pensiero umano, so di farlo con lo stesso sorriso con cui, compiaciuta, leggevo il mio Abbagnano per prepararmi alle sue interrogazioni, e so che ogni piccolo pulsare di questa mia passione, sarà sempre un silenzioso ricordo che le dedico perchè, dovunque sia, sappia che con me, come con moltissimi altri, lei è stato un bravissimo coltivatore.
Arrivederci Professore... Città di Dio, Iperuranio, reincarnazione o immobilità della materia, che sia comunque ciò che ci portiamo appresso noi, suoi allievi, il giusto rivivere della stupenda persona che è stato...

Con grande affetto, "La Carioti"...

mercoledì 30 novembre 2011

Il commento di Le Parisien

Mi permetto un abuso di potere e chiedo scusa fin da subito per la non democrazia di quest'atto, in questo regno dove la libertà vige su chi scrivo ciò che vuole, come vuole e dove vuole, prometto che non accadrà più...
E' accaduto questo: leggendo i commenti al brillante articolo di Flagitiosa Vox, mi sono imbattuta in un'altrettanto brillante risposta, approfondita, curata e ricca di stimoli particolarmente interessanti attraverso il quale guardare con un'altra prospettiva le cose... Mi sono detta che era un peccato rimanesse relegata tra i commenti, un luogo bellissimo, ma fin troppo ignorato dal lettore di passaggio qualunque.
Mi permetto di pubblicarlo qui, e lo dedico proprio al lettore di passaggio qualunque, aggiungendo, comunque, un caldo sorriso nei confronti dei commenti: stupenda risorsa di discussione e, quindi, di democrazia, da usare con passione!

Désir

Flagitosa Vox, leggerti è sempre un piacere.
Se mi permetti, mi piacerebbe aggiungere un video al tuo post, che secondo me fa capire molto bene lo stato d'animo di tanti italiani che sono scesi in piazza a festeggiare pur coscienti che le cose non potranno andare bene fin da subito.
http://www.youtube.com/watch?v=esr9ueLLGrE questo è il link, in ogni caso.

Per come la vedo io, l'Italia rimane un'anomalia, anche senza Silvio Berlusconi.
Siamo probabilmente arrivati al picco della non-democrazia, dal momento che da un giorno all'altro i mercati sono riusciti a fare quello che le inchieste per mafia, la corruzione, le puttane, gli spacciatori e soprattutto gli Italiani non sono mai riusciti a fare.

Ora siamo governati da persone che nessuno ha eletto, e lo dobbiamo al Presidente della Repubblica che ha finalmente capito l'emergenza in cui l'Italia si trova e ha fatto ciò che la sua carica gli consente di fare. Ma a che prezzo? Per quanto tempo può essere sospesa la democrazia?
Con questo non voglio certo dar sostegno a Scilipoti che straparla di morte della democrazia italiana. Certo, la democrazia è molto malata in questo paese, ma non certo per colpa del neoPresidente Monti. Non solo, per lo meno.
Quando dico che continuiamo ad essere un'anomalia anche senza B. è perché questa totale mancanza di democrazia in cui ci troviamo, per assurdo ci è sembrata una liberazione dopo anni di democrazia maltrattata.
Siamo un'anomalia perché la grande maggioranza di questo paese appoggia il nuovo governo di non-eletti, e la ragione è molto semplice: qualsiasi cosa è meglio. Anche se si rivelassero tutti medriocri ci andrebbe bene, perché per troppi anni ci siamo abituati alle urla, al cerone, alle barzellette, alle volgarità, ai tacchi a spillo, al machismo, al seccessionismo e la xenofobia legittimata. La normalità è straordinaria in questo paese, nel significato letterale del termine.
Anche in Grecia il primo ministro Papandreou è stato, diciamo così, "destituito" dai mercati e sostituito da un tecnico amico delle banche, ma i greci non l'hanno accettato, e non credo che qualunque altro popolo lo accetterebbe, in Europa.
Noi rimaniamo l'anomalia perché questo ennesimo strappo alla democrazia ci riporta incredibilmente ad un po' di normalità.
Prima all'estero si chiedevano cosa spingesse gli italiani a votare e rivotare Berlusconi e non riuscivano a comprendere. Ora invece capiscono perfettamente come mai gli italiani abbiano accettato di farsi guidare da un uomo che fino a qualche settimana fa era sconosciuto ai più. L'anomalia italiana questa volta viene compresa da tutti.

Non sono riuscito ad alzare il calice, quel sabato, perché credo che Berlusconi vada battuto alle elezioni, e a questo punto spero quasi che si ricandidi, perché almeno l'Italia potrà sfancularlo ufficialmente una volta per tutte, e lui sarà ricordato per l'uomo che è, escludendo OGNI POSSIBILE riabilitazione futura.

martedì 29 novembre 2011

Tanto per dirne una.

E vorresti parlare chiaramente
dire le cose come stanno
“Io penso questo e provo questo. Ecco.”

E invece no,

non funziona così, non può funzionare così,
a nessuno piace uno scontro diretto e sincero,
vogliamo sempre che la comunicazione passi per vie subdole,
vogliamo sempre essere sedotti,
essere corteggiati.


Ma vaffanculo.

domenica 27 novembre 2011

Benvenuto

Con i sogni, qui,
è passata la mano
di uno che conobbi
in un giorno di slancio colorato.

Ciao straniero
di parole trasparenti,
ti sorrido come sempre
in cambio della furtiva occhiata
che dedichi
al mercato di frasi selvagge,
in cui c'è chi scappa da parole
che mordono,
e c'è chi parla con immagini
che gridano...